venerdì 27 gennaio 2017

EVOLUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DEI POSTI MONDIALI - 2a PARTE




Seconda e ultima puntata dell'"Evoluzione della distribuzione dei posti mondiali" a cura di Rado Il Figo.




I Mondiali a 48 squadre


La FIFA proprio negli ultimi giorni ha ufficializzato sia l’allargamento dei Mondiali a 48 squadre dall’edizione del 2026, sia la formula con 16 gironi iniziali da 3 a precedere l’eliminazione diretta che partirà dai sedicesimi di finale (nonché l’ordine delle gare e i discriminanti). Ha però posticipato ogni decisione riguardo il tema dell’analisi, cioè la distribuzione dei posti fra le 6 conf, ricevendo il plauso altrettanto ufficiale dell’UEFA.

Infatti, anche a titolo personale, ritengo siano proprio i biglietti da elargire alle europee il nodo centrale dell’intera questione: fissati questi, la ripartizione dovrebbe essere abbastanza consequenziale. È però difficile appoggiarsi alla storia per delineare una possibile linea di condotta: come riassunto nelle prime due colonne della tabella, se il passaggio da 16 a 24 squadre (1624) ebbe una revisione mirata sui valori tecnici delle conf, il successivo da 24 a 32 (2432) fu improntato su una base più paritaria. Pertanto sul volto dei Mondiali nella prossima tappa da 32 a 48 (3248) bisogna affidarsi a congetture strettamente soggettive.

Qui ne propongo due: la prima (2026 A) è quella ipotizzata dalla Gazzetta dello Sport, la seconda (2026 B) è mia personale. Su alcuni punti entrambe convengono: per cominciare, la distribuzione tocca tutte e 48 le partecipanti, per cui il posto dell’org non è più escluso. D’altronde l’unica conf a poter subire un danno reale è l’OFC ma reputo estremamente difficile che un suo membro riesca a ospitare un torneo così corposo. In secondo luogo, le due macro zone AF/AS/OC e NA/SA hanno complessivamente gli stessi biglietti a disposizione, equamente distribuiti fra le due loro componenti (“riunendo” per semplicità l’OC all’AS). A divergere sono sia i posti totali (rispettivamente 18 e 13 per la Gazzetta e 16 e 12 per me) sia la sussistenza degli spareggi, che ritengo non abbiano più ragion d’essere. Per quanto sia il punto di partenza, per esigenze espositive arriva solo per ultimo il contingente europeo: se io lo quantifico in 20 rappresentanti, ponderando valori e numero di associati, la Gazzetta lo “riduce” a 16, cifra ideale per avere una (sola) nazionale UEFA in ognuno dei 16 gironi dei Mondiali.

Terminata la rivisitazione storica della distribuzione nella Coppa Rimet/FIFA, diamo un’occhiata a quanto accaduto sul medesimo fronte negli altri principali tornei di respiro mondiale.



Olimpiadi (torneo maschile)


Note: a) nel 1976, NA 3 e SA 1
b) +0,5 alla zona dell’org
c) AF 4 se l’org è dell’EU (fino al 2008) ovvero dell’AF; AF 3,5 e AS 3,5 se l’org è dell’EU (dal 2012); AS 4 se l’org è dell’AS; AF 3,5 e OC 1,5 se l’org è dell’OC; NA 2,5 e SA 2,5 se l’org è del NA o del SA

Fino all’edizione di Helsinki 1952 tutte le nazionali iscritte al torneo calcistico (maschile) accedono direttamente alla fase finale, a prescindere dal numero, ed è solo da Melbourne 1956 che si allestiscono le eliminatorie per ridurre a 16 le finaliste con una distribuzione di tipo paritario fra le varie zone e quindi non volta a premiare le più meritevoli sotto il profilo tecnico con una rappresentanza più massiccia, come per i Mondiali, da cui però riprendono l’esclusione delle ammesse direttamente alla fase finale, inizialmente individuate nel solo org.

Tuttavia tale “uguaglianza” non si scorge affatto nelle prime tre occasioni: nel 1956 ciò dipende dai disagi a raggiungere la scomoda sede australiana e sostanzialmente i posti sono assegnati in proporzione alle iscritte di ogni zona (da qui i 6 biglietti per l’AS). Lo scenario definitivo è però francamente grottesco: se le eliminatorie sono volte a scremare a 16 le concorrenti, alla fase finale si ritrovano in 11 dopo un susseguirsi continuo di rinunce.

Chiuso il capitolo 1956, la presenza di nazionali dell’OC fino a Seoul 1988 è talmente episodica da poter tranquillamente essere tralasciata (o meglio, “assorbita” nell’AS) e per Roma 1960 si hanno 3 posti a testa per l’AS e NA/SA (unite eccezionalmente per l’occasione) e 2 per l’AF, ma l’EU sposta ogni equilibrio con i suoi 7 posti. Tokyo 1964 segna alcune novità con l’EU che perde 2 unità, di cui una di fatto coperta dal det, ora anch’esso ammesso direttamente alla fase finale e quindi con una distribuzione scesa a quota 14, e l’altra assegnata all’AF, mentre le due zone americane si dividono prontamente conservando i 3 biglietti complessivi, di cui 1 al NA e 2 al SA.

Da Città del Messico 1968 si raggiunge il “siamo tutti uguali sotto i cinque cerchi”, pur con qualche differenza e “aggiustamento”: i 14 posti sono pertanto assegnati 4 a testa all’EU e alle Americhe (2 al NA e 2 al SA), e 3 a testa all’AF e all’AS (più OC). Tale distribuzione si mantiene fino a Los Angeles 1984 e conosce un’unica eccezione per Montreal 1976 dove, per motivi a me ignoti, il NA ha 3 posti e il SA solo 1.

Per Seoul 1988 si ritorna al solo org esentato dalle eliminatorie, ma la sua posizione è ora compresa nella distribuzione: i due posti supplementari così creatisi vanno 1 all’EU e 1 all’OC, da qui in avanti sempre presente e sempre per conto suo. Tuttavia, nelle successive due edizioni la spartizione perde mezzo biglietto: esattamente come ai Mondiali, la migliore dell’OC deve giocarsi l’accesso alla fase finale via spareggio contro una nazionale della zona dell’org (che guadagna in tal modo il mezzo posto mancante).

Sydney 2000 inaugura la distribuzione tuttora adottata, con 15 posti fissi (4 all’EU, 3 all’AF e all’AS, 2 al NA e al SA, 1 all’OC) e il 16° che dipende dalla zona dell’org con regole ad hoc e con l’unica fissa per cui nessuno può avere più di 4 rappresentanti nel torneo finale. Pertanto, il biglietto mancante è assegnato:
a) alla rispettiva zona, se l’org è dell’AF o dell’AS
b) all’AF ovvero (dal 2012) via spareggio AF-AS, se l’org è dell’EU
c) via spareggio AF-OC, se l’org è dell’OC
d) via spareggio SA-NA, se l’org è del NA o del SA.

Calcio a 5 o Futsal


Tutti i prossimi tornei nascono “adulti”, giovandosi delle esperienze maturate nei due storici, Mondiali e Olimpiadi, anche se quello qui affrontato vede l’edizione inaugurale posticipata di un anno (dal 1988 al 1989) proprio per problemi organizzativi, pur “conservando” l’iniziale cadenza quadriennale (dal 1992 in poi). Altre costanti sono l’esenzione del solo org dalle qualificazioni, per cui tutti i det devono guadagnarsi sul campo il diritto a difendere il titolo, e la distribuzione che copre l’intero lotto delle partecipanti alla fase finale (salve due brevissime eccezioni).

Nel primo Mondiale di Calcio a 5 o Futsal, di scena nei palazzetti olandesi, la FIFA chiama direttamente le 16 concorrenti, senza quindi aprire una fase d’iscrizione e allestire le eventuali qualificazioni. Ponderando i presunti valori, si hanno così 6 nazionali dall’EU, 3 dal SA, 2 a testa dall’AF, dall’AS e dal NA e, infine, 1 dall’OC. Complici i rendimenti ottenuti dalle rispettive rappresentanti nell’uscita inaugurale, già dall’edizione successiva l’AF perde un posto a vantaggio dell’AS mentre per Guatemala 2000 e Taiwan 2004 la distribuzione non comprende più la posizione dell’org, con l’EU chiamata a coprire il buco creato.

Da Brasile 2008 si ritorna a spartire tutti i biglietti della fase finale, ora saliti a 20, e i 5 aggiuntivi sono attribuiti equamente a tutte le conf, a eccezione dell’OC ferma all’unica sua rappresentante. Ultimo (al momento) aumento già nella seguente Thailandia 2014, dove si tocca quota 24 sempre con beneficio paritario per tutti, a eccezione dell’OC (nuovamente) e del SA, quest’ultimo danneggiato dall’esiguità dei suoi membri.

Beach Soccer


Note: a) EU 4 e OC 2, se l’org è dell’OC

Buon ultimo arriva il Beach Soccer: nonostante la prima edizione dei Mondiali (ufficiali) sia datata 2005 al momento se ne sono già giocate 8, grazie alla cadenza prima annuale (fino al 2009) e poi biennale (dal 2011).

Qui la FIFA dimostra di avere subito le idee chiare: inizialmente il torneo è a 12 squadre, di cui 4 dall’EU e dal NA/SA (unite), 2 dall’AS e 1 dall’AF e dall’OC, ma già dalla seconda edizione si ha il volto definitivo mantenuto a tutt’oggi. Le partecipanti salgono a 16 e le 4 aggiuntive vanno una a testa a tutte le conf, tranne l’OC e, sostanzialmente, il SA: infatti, se nel 2005 le eliminatorie hanno detto 1 del NA e 3 del SA, prontamente scissa la zona americana è solo il NA ad aumentare il contingente reale di una unità. Unica variante è quando l’org è dell’OC, che in tal caso porta a 2 rappresentanti il suo contingente a spese di quello europeo.

Mondiali femminili


Note: a) +0,5 alla zona dell’org ovvero al SA se è del NA

L’altra metà del cielo fa letteralmente le cose a metà: i Mondiali femminili, infatti, aventi cadenza quadriennale e disputati l’anno successivo ai maschili, hanno sempre conosciuto dimensione dimezzata rispetto alla controparte, tranne nell’ultima occasione del 2015 dove sono stati portati a 24 partecipanti.
Si parte dal 1991 in Cina con 12 nazionali, 5 dall’EU, 3 dall’AS e 1 a testa da AF, AS, OC e NA, ma è sufficiente l’edizione inaugurale a far intravedere lo strapotere USA e a suggerire di togliere subito una rappresentante all’AS per girarla al NA per Svezia 1995.

Proprio gli USA ospitano nel 1999 il primo Mondiale allargato a 16 squadre, con una distribuzione che fissa solo 15 posti e mezzo; infatti, se EU, AF e AS aggiungono una rappresentante a testa, il NA ottiene in più solo uno spareggio contro una nazionale della conf dell’org ovvero del SA se appartiene allo stesso NA.

Si arriva così all’ultimo Canada 2015, dove, come anticipato, si sale a quota 24: l’EU guadagna tre posti, l’AS due, il NA uno e mezzo (è soppresso lo spareggio) e AF e SA uno a testa.


Olimpiadi (torneo femminile)


L’analisi termina con le Olimpiadi, dove il calcio femminile si affaccia tardissimo in occasione di Los Angeles 1996 ed è sostanzialmente un Mondiale-bis, poiché non conosce nessuno dei vincoli da sempre imposti alla versione maschile (dalla storica sul dilettantismo all’attuale sull’età) a eccezione dell’impossibilità di schierare singolarmente le 4 rappresentanti del Regno Unito.

Anzi, le prime due edizioni possono definirsi una sua “immediata rivincita” poiché coinvolgono 8 squadre, l’org e le altre 7 diverse nazionali meglio piazzatesi nella Coppa del Mondo giocata l’anno prima. Mancando per tale motivo una reale distribuzione, sono assenti dalla tabella che parte da Atene 2004 quando il torneo diventa “autonomo” (anche se l’EU continua a individuare le sue rappresentanti nelle migliori classificate al Mondiale precedente) e dove è definita sostanzialmente la sua struttura definitiva.

Infatti, le partecipanti salgono a 10 di cui 3 dall’EU, 2 dall’AS e dal NA e 1 dall’AF, dall’OC e dal NA, salvo portarsi subito a 12 per Pechino 2008, con una spartizione che esclude l’org e dove l’unico posto supplementare è conteso via spareggio fra AF e SA. Tuttavia già da Londra 2012 si torna alla normalità, con l’ospitante compresa nei 12 biglietti totali e con l’aggiuntivo equamente spartito proprio fra AF e SA stante l’abolizione del loro spareggio.


In definitiva, qui si raggiunge appieno la “parità” illustrata nella sezione maschile: ogni zona ha 2 rappresentanti, tranne l’EU, con 1 in più, e l’OC, con 1 in meno.




Trovi interessanti gli argomenti di questo blog? Ti piacerebbe contribuire a mantenerlo in vita? Senti che chi scrive qui meriterebbe di essere in qualche modo ricompensato? Adesso puoi farlo tramite una donazione! 


Per maggiori informazioni sulla donazione e su perché donare clicca quihttp://mds78.blogspot.it/2014/08/se-vuoi-puoi-contribuire-calcio-e-altri.html

Nessun commento:

Posta un commento