venerdì 20 gennaio 2017

EVOLUZIONE DELLA DISTRIBUZIONE DEI POSTI MONDIALI - 1a PARTE




Rado Il Figo ci presenta un lavoro in due puntate relativo all'evoluzione della distribuzione dei posti nei mondiali di calcio. 





Premesse

Fin dalla sua elezione a Presidente della FIFA, Gianni Infantino ha annunciato l’allargamento dei Mondiali, dapprima a 40 e infine a 48 squadre,come uno dei punti cardine del suo mandato. Oltre la formula da adottare, altro aspetto interessante della proposta è individuare la provenienza delle 16 partecipanti supplementari, prevedendone la possibile distribuzione fra le 6 confederazioni continentali cui è suddiviso il calcio.

L’occasione è così utile per dare uno sguardo d’insieme sull’evoluzione della ripartizione dei biglietti per le fasi finali del torneo, comparandola con quanto accaduto alle Olimpiadi e nelle altre competizioni per selezioni maggiori targate FIFA.

Sigle e abbreviazioni

Per esigenze pratiche, nella presente analisi userò, sia nel testo sia nelle tabelle, le sigle e abbreviazioni che ora illustro. Per prima cosa, conf indica confederazioni e cont i continenti, così individuati:

EU: Europa o UEFA
AF: Africa o CAF
AS: Asia o AFC
OC: Oceania o OFC
NA: Nord e Centro America e Caraibi o CONCACAF.
SA: Sud America o CONMEBOL

In effetti, sarebbe più semplice parlare genericamente di zone, giacché la FIFA solo nel 1961 inserì nel suo Statuto la figura delle conf le quali, a loro volta, nacquero dopo l’inaugurazione dei Mondiali, fatta eccezione per la CONMEBOL.
 Così, praticamente per tutta l’era della Coppa Rimet, fu la stessa FIFA a collocare territorialmente le iscritte (p.es. la Siria finì sempre nei raggruppamenti europei) e solo da Messico 1970 si può affermare che l’organizzazione delle qualificazioni sia demandata direttamente alle rispettive conf, come avviene tutt’ora.

Proseguendo, userò det per detentore e org per l’organizzatore/ospitante la fase finale, mentre nelle tabelle:
a) il trattino copre tutte le ipotesi racchiuse dai due estremi posti ai suoi lati
b) le caselle riportano i posti attribuiti alle varie conf (con Sq i totali distribuiti); quelle nere ricordano le edizioni dove la conf fu assente
c) un 5 posto dopo la virgola indica la partecipazione a uno spareggio intercontinentale (da qui in avanti brevemente sempre solo spareggio) mentre 25 a un pre-spareggio;
d) Ed indicherà l’edizione del torneo, individuata sempre dall’anno di disputa della fase finale.



Le forze in gioco

La distribuzione dei posti fra le conf non soggiace a nessuna regola scritta, quindi è assente un qualsiasi marchingegno matematico che la leghi, p.es., al rendimento delle rispettive rappresentanti. Per cui, questa è generata dallo scontro (termine non casuale) fra le 3 forze in gioco e dei relativi interessi.
La prima è il Gruppo di Studio Tecnico della FIFA, la cui prospettiva è la presenzaai Mondiali delle nazionali più forti, a prescindere dalla loro provenienza. La seconda sono le conf, che mirano ad avere più loro membri possibili, anche se, come sarà più chiaro infra, per EU e SA la visione per lungo tempofu “esclusiva”. Infine, a mediare fra le prime due, la stessa FIFA, che, complici anche gli evidenti problemi generati dalle distanze geografiche, ha elaborato la più naturale soluzione di compromesso: alla fase finale sono così chiamate non realmente le migliori squadre in assoluto bensì le migliori realtà di ogni conf, la cui quantificazione è frutto di valori tecnici e ragioni d’opportunità, non dovendo dimenticare che nelle varie elezioni in seno alla FIFA tutte le federazioni hanno lo stesso peso, nonostante le proposte di ponderarlo a grandezze quali il numero di tesserati o di club, come avanzò Wiederkehr quando fu a capo dell’UEFA.

Accanto a questi tre fattori, ne interviene un quarto individuabile nel numero d’iscritti a ogni conf, il quale rappresenta un limite in termini sia assoluti (evidentemente, non si possono assegnare più posti dei membri) sia relativi (i biglietti concessi dovrebbero comunque garantire una fase eliminatoria “competitiva”, anche se non sono mancati, né mancano, casi in cui si è rivelata quasi un pro forma, senza tacere delle qualificazioni direttamente concesse al di là delle figure di org e det).

I primi Mondiali a 16 squadre


Per l’edizione inaugurale del 1930 il vero problema è reperire una congrua presenza di partecipanti, per cui la preoccupazione della loro suddivisione è rimandato alla seconda, dove, tuttavia, la FIFA ha compito facile, stante l’esiguo lotto di nazionali extra EU (soprattutto) e SA, ed elabora dei criteri base che oggi parrebbero eccessivamente elitari: su un totale di 16 posti, 1 va al NA; un altro ad AF e AS, unite assieme in un’unica macro-zona; i restanti 14 spartiti fra EU e SA, avendo attenzione, di volta in volta, alle rispettive iscrizioni e alla provenienza dell’org.

Pertanto, nel 1934 si hanno 12 biglietti all’EU, a fronte di 20 iscrizioni compresa l’Italia che ospita il torneo, e 2 al SA, in virtù delle 4 adesioni. Già nel 1938, però, si annotano le prime variazioni: dall’AS si stacca l’AF, inglobata all’EU, e vi rimarrà fino a Svizzera 1954, anche se tutto si riduce… al solo Egitto, solitario portabandiera del Continente Nero; poi, e più importante, i posti si riducono da 16 a 14, poiché org e det sono ora esentati dalle eliminatorie e la loro posizione è esclusa dalla distribuzione. La revisione porta così sempre a 1 posto a testa per NA e AS e i rimanenti (ora) 12 da assegnare a EU/AF e SA secondo le consuete norme. Ancora una volta, è la prima a fare la parte del leone, beneficiandone di 11, a causa del boicottaggio sudamericano (per il presunto torto subito dal Perú alle precedenti Olimpiadi di Berlino 1936) cui solo il Brasile non aderisce.

Terminata la Seconda Guerra Mondiale, la competizione ritorna di scena proprio in Brasile nel 1950 (posticipando di un anno l’iniziale data del 1949), e nulla cambia come linea di principio, anche se i numeri differiscono nuovamente: nonostante l’abbandono dell’eliminazione diretta e la garanzia di tre gare sicure, le europee nicchiano, come 20 anni prima, e stavolta dei 12 biglietti “misti”, 4 vanno al SA e 7 all’EU. Ne manca uno, opportunisticamente regalato al vicino NA, che così si ritrova eccezionalmente con 2 qualificate per 3 iscrizioni.
Per Svizzera 1954 si prosegue per la medesima via, pur a fronte di una nuova diversa distribuzione: dal SA, infatti, giungono 4 adesioni ma una di queste èl’Uruguay, det e ammesso di diritto alla fase finale e quindi pare equo assegnare solo un posto alle 3 nazionali rimaste.

Finalmente, per Svezia 1958 le iscrizioni si stabilizzano, non essendo più influenzate dalle difficoltà delle europee a recarsi in SA e delle sudamericane a viaggiare verso l’EU, mentre iniziano a comparire le prime africane diverse dall’Egitto. La FIFA crede così di aver formalizzato l’aspetto definitivo dei Mondiali, le cui partecipanti provengono 11 dall’EU, 3 dal SA e 1 dall’AF/AS e dal NA, che si aggiungono al det e all’org per le 16 totali.

Tuttavia ciò rimane una pia illusione, poiché iniziano a emergere i primi veri problemi di varia natura. Già per il torneo scandinavo bisogna ricorrere a un estemporaneo spareggio per trovare un avversario a Israele, altrimenti qualificata dalla zona AF/AS senza mai scendere in campo (cosa consentita ai tempi solo a europee e sudamericane), al quale si sottraggono prima il Belgio e poi l’Uruguay, con il Galles che ringrazia accedendo alla fase finale per l’unica volta nella sua storia.

Il ventennio dei grandi scontri


Note: a) 3 spareggi EU-AF/AS e 1 SA-NA

Se nel 1958, la distribuzione ideale sfuma per ragioni indipendenti dalla propria volontà, per Cile 1962 la FIFA interviene direttamente, apparentemente aprendo le porte al Resto del Mondo calcistico, cioè a tutto ciò diverso da EU e SA, raddoppiandogli i posti. Tuttavia i 4 biglietti non sono diretti bensì legati ad altrettanti spareggi, 3 EU-AS/AF e 1 NA-SA. Ignoro i motivi che portano a tale decisione: qualcuno sussurra non essere estranea la volontà degli organizzatori cileni di monetizzare al massimo il torneo, progetto da tradurre in una competizione con 10 europee e 6 sudamericane (avendo il Brasile come det): anche fosse, non capisco perché per AS/AF si allestiscano ben 3 sfide contro l’EU e non una sola (e più “sicura”). Fra l’altro, i supposti piani falliscono per merito del Messico che s’impone a sorpresa sul Paraguay.

Per Inghilterra 1966 si ritorna rapidamente alla “normalità”, anche se la maxi zona AF/AS si arricchisce dell’appendice dell’OC, grazie all’esordiente ’Australia. I tempi sono però cambiati: l’AF ha una presenza sempre più massiccia e inizia a fare la voce grossa, chiedendo di non spartirsi più il posto solitario con AS (e ora anche) OC; la FIFA risponde picche e l’AF si ritira in massa. Per evitare una replica immediata della defezione, la richiesta è accontentata già da Messico 1970, con sacrificio dapprima sulle sole spalle dell’EU e poi, per il 1974 e 1978, suddiviso col SA per mezzo di apposito spareggio (di fatto,è chi lo perde a “regalare” il posto all’AF).

Le tensioni fra le forze coinvolte, citate in apertura, raggiungono l’apice, prova ne siano le proposte avanzate nel periodo: per il Gruppo di Studio Tecnico solo l’org deve essere esentato dalle eliminatorie e tutti gli altri posti sono da assegnare tramite spareggi con 15 europee e sudamericane contrapposte ad altrettante rappresentanti di AF, AS, OC e NA. EU e SA ribattono: d’accordo sugli spareggi ma in numero di 3, a “coprire” i biglietti ora sicuri destinati ad AF, AS/OC e NA. Le quali dissentono completamente, mirando invece al raddoppio certo e immediato dei loro posti e ciò avverrebbe, conti alla mano, a esclusive spese dell’EU (infatti, anche togliendone uno al SA, questa rimarrebbe così con un posto certo e uno da spareggiare con l’EU).

Tutte le mozioni poggiano sul presupposto di un Mondiale a 16 squadre ma sono talmente divergenti che alla FIFA appare chiara l’unica strada percorribile: l’allargamento delle partecipanti, che “rischia” di avvenire per Argentina 1978 con 20 nazionali in lizza ed è posticipato all’edizione successiva.


I Mondiali a 24 squadre


Note: b) per sorteggio +0,5 a EU o SA

Per Spagna 1982 sono così ben in 24 ai nastri di partenza, con un incremento del 50% tondo. L’ampliamento sostanziale è però maggiore, in quanto ora i posti da distribuire coinvolgono tutte le finaliste e non solo quelle giunte dalle eliminatorie, generando un “tesoretto” di 10 biglietti supplementari capace di soddisfare tutti. Se AF, AS/OC e NA ottengono il raddoppio richiesto, i restanti 7 posti sono spartiti fra EU e SA, le quali sono dispensate dallo spareggio aggiungendo ulteriori 5 e 1 rappresentanti, rispettivamente.

La distribuzione appena fissata dura lo spazio del torneo iberico, poiché per Messico 1986 perde… mezzo biglietto! Infatti, l’OC si “emancipa” dall’AS gestendo autonomamente le sue qualificazioni; tuttavia non ha (ancora) diritto a un posto fisso e quindi la sua miglior rappresentante deve spareggiare con un’europea ovvero una sudamericana, con decisione lasciata ad apposito sorteggio, il quale dice EU per il 1986 e SA per il 1990. In sostanza, se l’OC guadagna mezzo posto, EU e SA lo perdono salvo riappropriarsene subito, una delle due,qualora non fosse sorteggiata per il play off: per questo posso parlare di un’assegnazione di mezzo biglietto affidato alla dea bendata.
Per USA 1994, ennesima revisione: sulla spinta delle prestazioni offerte a Italia 1990 da Camerun (d’accordo) e Costa Rica (insomma…), la FIFA decide di premiare AF, NA e pure l’AS con un posto supplementare a testa però con una differenza: se per l’AF è certo e ottenuto a spese dell’EU, AS e NA se lo giocano via spareggio rispettivamente contro EU e SA. La distribuzione torna così a coprire tutt’e 24 le finaliste ma il suo aspetto definitivo differisce dai progetti iniziali; se l’AF mantiene i suoi 3 posti con l’EU scesa a 13, l’AS resta ferma a 2 e la quarta sudamericana affronta nello spareggio la vincente di un inedito “prespareggio” NA-OC.

I Mondiali a 32 squadre


Note: c) spareggi EU-AS e SA-OC
d) spareggi SA-OC e NA-AS nel 2006, SA-NA e AS-OC nel 2010, accoppiati per sorteggio dal 2014

Anche 24 finaliste cominciano ad apparire strette e un altro allargamento appare necessario: stavolta l’EU lo desidererebbe non solo per evitare di perdere ancora posti ma anche per le conseguenze del disgregamento politico dei Paesi dell’Est, che ha generato una pletora di nuove nazionali, non tutte di primo piano, andate a ingolfare la fascia di squadre di medio valore: insomma, magari non in grado di arrivare alla vittoria finale, comunque sempre rognose da affrontare.

Francia 1998 diventa il primo Mondiale a 32 squadre e le 8 supplementari sono però distribuite un po’ a pioggia, contrariamente a quanto accaduto nel passaggio da 16 a 24: l’EU è sempre la conf a godere del maggior aumento assoluto ma che si traduce in un misero +2, passando a 15 rappresentanti totali, stavolta affiancata dall’AF che porta da 3 a 5 le sue finaliste. Sostanzialmente solo l’OC resta ferma alla posizione di partenza anche se si evita di farla passare per il prespareggio, accedendo direttamente all’unica sfida intercontinentale rimasta contro l’AS, per un abbinamento fisso dettato da ragioni geografiche.

Ancora una volta la nuova distribuzione allargata dura lo spazio di un torneo: Corea/Giappone 2002 ribalta quanto appena fissato, poiché il doppio org priva di due posti provenienti dalle eliminatorie l’AS, mentre questa pretende che nei suoi 3 biglietti e mezzo non siano comprese le posizioni delle due ospitanti, minacciando l’abbandono totale dal torneo (tipo africane nel 1966).Il braccio di ferro si conclude rimescolando le carte: coinvolgendo EU (contro la stessa AS) e SA (contro l’OC) in due spareggi, si ottiene un posto aggiuntivo da destinare all’AS.

A evitare futuri fraintendimenti, per Germania 2006 si torna all’antico, con una ripartizione delle sole nazionali provenienti dalle qualificazioni, che sono 31 e non 30 perché da qui in avanti solo l’org ne è esentato: rispetto alla precedente “imposta” dall’AS, è ancora l’EU a rimetterci, e pure in modo esclusivo, perdendo non solo il 32° posto soppresso, ma pure lo spareggio, girato per motivi oscuri al NA.


Pur nata in maniera “imprevista”, l’ultima distribuzione è quella di maggior fortuna, venendo adottata in ben 5 edizioni, con le uniche varianti legate agli accoppiamenti dei 2 spareggi dove sono coinvolte una rappresentante a testa di AS, OC, NA e SA. Se in principio sono fissati a tavolino, nel 2006 in una sorte di “tabellone tennistico” (SA-OC e NA-AS) e nel 2010 per vicinanza geografica (AS-OC e SA-NA), dal 2014 è tutto delegato al sorteggio.

Appuntamento a venerdì prossimo per la seconda parte dell'articolo.




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