venerdì 8 aprile 2016

I 23 PER EURO 2016: STORIA DELLE CONVOCAZIONI AZZURRE NEL XXI SECOLO - PREVISIONI FRANCIA 2016




Ultimo appuntamento con la storia delle convocazioni della nazionale italiana in questo secolo a cura di Rado Il Figo.



Qualificazioni: quadro sinottico e formazione titolare

L’ultima puntata dell’analisi ha una struttura diversa dalle altre, avendo come scopo l’individuazione dei convocati a Francia 2016 seguendo le linee indicative tracciate dalle precedenti esperienze nel XXI secolo. Ribadisco: è nulla più di un giochino, non esistendo “regole matematiche” in questo campo, il quale riserva però qualche spunto curioso.

Per tali motivi, non vi è qui spazio, ovviamente, per l’analisi della fase finale, ancora da disputare, mentre per le eliminatorie tralascio lo scenario, dedicandomi solo al quadro sinottico e alla formazione titolare, punti di partenza per le “previsioni” su chi sarà chiamato alla trasferta francese.
Parto, pertanto, dal tabellone riassuntivo dell’utilizzo dei giocatori durante le 10 partite di qualificazione, nel quale uso due nuovi colori: il “viola”, a indicare i 23 più presenti in lista (nel quadro definitivo i “blu” e i “verdi”), e il “rosa” per tutti gli altri (i futuri “celesti” e “bianchi”).


Pur avendo di fronte un impegno “matematicamente” più semplice di tutti i suoi predecessori, causa l’insensato allargamento a 24 finaliste della Coppa Delaunay (per il quale la qualificazione era garantita alle prime due classificate, la migliore terza e le vincenti gli spareggi fra le restanti otto), Conte ha raggiunto il primato di calciatori utilizzati nelle eliminatorie, 48, uno in più del Prandelli “brasiliano”, ma con 34 a recitare un ruolo attivo, poiché 14 non vedono mai il campo.

Nessuno può fregiarsi del titolo di “sempre presente”, però in 3 colgono il 10 su 10 in lista: di questi, Darmian è sempre partito titolare ma venendo sostituito nelle prime due uscite, mentre Candreva gioca in 9 circostanze (saltando l’esordio in terra norvegese) di cui 6 dall’inizio, e Sirigu si “conferma” secondo portiere; almeno stavolta, complici gli acciacchi del titolare Buffon, in un paio di occasioni vede il campo (e in Bulgaria dall’11 di partenza). Dei 6 che seguono a quota 9, per tutti si può parlare di un’assenza per scelta tecnica, tranne per Buffon nella trasferta bulgara, e Bonucci, fermato dalla squalifica dovuta al rosso rimediato in casa contro Malta (!).

La lista “teorica” dei 23 (i “viola”) è la seguente:
P (3): Sirigu, Buffon, Padelli
D (7): Darmian, Bonucci, De Sciglio, Chiellini, Ranocchia, Pasqual, Barzagli
C (7): Candreva, Parolo, Florenzi, Verratti, Soriano, Bertolacci, Pirlo
A (6): Pellé, Zaza, Immobile, El Shaarawy, Giovinco, Eder.

Evidente la linea di demarcazione posta esattamente a metà degli impegni (5), discriminante per non rimanere fra i “rosa”. I “convocabili” sono ben equilibrati fra i reparti, e potrebbero tranquillamente essere i definitivi: gli indici, però, sono i più bassi dell’analisi, superati solo dai precedenti del 2014, attestandosi l’IL a 0,746, l’IG a 0,850 e l’IT a 0,873. Per il consueto “riscontro concreto”: mediamente in ogni partita di qualificazione, dei 23 “viola”, 17,0 sono in lista, 11,9 giocano e 9,6 da titolari.

La formazione titolare è la seguente:


Il 3-5-2 è lo schema di partenza nettamente più usato da Conte, e lo schieramento proposto, pur sempre “irreale”, è “sfiorato” in casa contro Malta, dove la fascia sinistra del centrocampo è ricoperta da Pasqual e non da De Sciglio. Particolare curioso: per la prima volta, fra i titolari compare un nome non rientrante fra i 23 più utilizzati; si tratta di Marchisio, le cui 4 presenze, per quanto piene (da titolare mai sostituito), lo renderanno un “celeste” se non addirittura un “bianco”, complice la sua totale assenza nella seconda (e corrente) stagione.

Per gli indici, bisogna risalire all’Europeo austro/svizzero di Donadoni (2008), per trovarne di maggiori: l’IL è 0,809, l’IG 0,720 e l’IT 0,655. Mediamente degli 11 titolari, in ogni partita 8,9 sono in lista, 7,9 giocano e 7,2 effettivamente da titolari.



Andamenti

Prima di addentrarmi nella previsione vera e propria, presento due tabelle che in un colpo d’occhio riassumono i dati principali dell’analisi.

Nella prima, per ogni torneo (individuato dall’anno della fase finale), riporto:
- la “difficoltà” nel superare le eliminatorie, espressa dalla percentuale “statistica” di qualificazione (%)
- le partite disputate nelle eliminatorie (D)
- i giocatori impiegati nelle eliminatorie (E), somma dei giocatori blu, celesti, verdi e bianchi
- i giocatori impiegati complessivamente nel torneo (T), aggiungendo a E i giocatori aranci (dato ovviamente non disponibile per il 2016, sostituito da un punto interrogativo)


Essendosi l’Italia sempre qualificata senza ricorrere agli spareggi (non previsti nel 2008), D si riferisce solo a gare di girone. È evidente l’inesistenza di legami, nemmeno “empirici”, fra “difficoltà” e/o “durata” delle eliminatorie e giocatori utilizzati, i quali hanno un andamento tendenzialmente crescente del tutto indipendente da questi due fattori. Inoltre, è altrettanto lampante come Conte sia il CT alle prese con il torneo più morbido finora: se la sua % è la più alta e di gran lunga (circa il 42% superiore al 30% delle due competizioni trapattoniane, e il 77% al 24,07% degli ultimi due Mondiali), non bisogna dimenticare che pure nei gironi finali il passaggio del turno è fissato al 67%, in luogo del consueto 50%.

Nella seconda tabella, riporto il numero di giocatori rientrati, torneo per torneo, nelle 5 diverse categorie “colorate” adottate.


A voler vedere delle (inesistenti) linee di tendenza, per il 2016 i “verdi” dovrebbero toccare quota 10 – 11 (giocando sulle grandezze assolute), “coperti” dai 4 ai 6 “celesti” (valutando qui le grandezze relative sul totale di giocatori impiegati) e, per differenza, dai 4 ai 7 “aranci”. Quantificate così le “prevedibili” categorie, passo ora a “riempirle” con i relativi nomi.

La maledizione del 23°

Comincio la cernita da un punto di vista “globale”: la tabella sottostante riporta, in ordine decrescente, in quanti tornei (N) una data posizione nel quadro sinottico (P) è stata occupata da un “verde” e il nome corrispondente nell’attuale; le caselle sfumate indicano i casi in cui vi erano due giocatori a pari merito, a valere come “mezzo” torneo.


Sul 23° giocatore più utilizzato nelle qualificazioni pare proprio incombere una maledizione, giacché nei 7 tornei analizzati non è mai stato convocato per la fase finale, con la più apparente che reale eccezione del 2012 dove al 22° posto vi erano Thiago Motta e Mauri (e il secondo rimase a casa). La tabella si ferma ai primi 10 “fortemente escludibili”, cui seguono due posizioni, la 4ª (Bonucci) e la 21ª (Pirlo), entrambe a quota 2, al momento accantonabili come “riserva”.

Dall’altro capo della barricata, sono sempre stati “blu” i giocatori piazzatisi al 3°, 5°, 9°, 13° e 16° posto, per cui Sirigu, Buffon, Parolo, Immobile e Pasqual dovrebbero essere sicuri della trasferta francese.

Verifico ora se queste prime scelte sono “confermate” da un esame più “mirato”: la prossima tabella riporta, torneo per torneo, la percentuale di “verdi” nei quattro reparti in cui erano divisi i 23 “teorici”, con l’ultima colonna (T) dedicata ai totali.


Sempre giocando su “linee di tendenza” e medie, i 10 “verdi” del 2016 sono distribuiti equamente, in termini assoluti, fra i reparti, tolti i portieri; per cui si dovrebbero avere come “grandi esclusi”, 1 portiere su 3, 3 o 4 difensori su 7, 3 centrocampisti su 7 e 3 attaccanti su 6.

La seguente tabella riporta la percentuale di “verdi” (V) per ogni posizione all’interno dei 4 reparti; le linee tratteggiate ricordano la loro consistenza nel 2016.


Partendo dai portieri, si nota come il più utilizzato, Sirigu, sia l’unico, e in assoluto, certo della convocazione mentre il “verde” più probabile è il terzo, Padelli, due scelte che confermano i responsi precedenti.

Proseguendo coi difensori, i primi 2 “grandi esclusi” occupano la 6ª e la 7ª posizione, cioè Pasqual e Barzagli, mentre il terzo “verde” e il quarto “di riserva” sono da ricercare fra la 2ª, la 4ª e la 5ª, cioè Bonucci, Chiellini e Ranocchia. Qui vi è una conferma “piena”, Barzagli già “a rischio” quale 22° del quadro sinottico, e una “parziale” in Chiellini.

Passando ai centrocampisti, le 3 scelte toccano la 7ª, la 5ª e la 6ª posizione, cioè Pirlo, Soriano e Bertolacci, con gli ultimi due confermati come “in bilico” quali 14° e 19° del quadro, e il primo a entrare fra i “verdi possibili” dopo averli sfiorati col primo criterio.

Terminando con gli attaccanti, i 3 “grandi esclusi” sono il 6°, il 2° e il 3°, cioè Eder, Zaza e Immobile, con i primi due nomi colpiti dalla sgradita conferma.
Infine, nemmeno rientrare nella formazione-tipo delle qualificazioni rende automatica la certezza di essere “blu”: infatti, dal 2002 al 2010 uno dei titolari è sempre rimasto a casa e anche l’unica eccezione, in realtà, conferma tale regola (astratta); nel 2008 il secondo “verde” fu Cannavaro, regolarmente convocato ma infortunatosi durante gli ultimi allenamenti nel raduno della fase finale e sostituito all’ultimissimo. A distaccarsi da quest’andamento costante intervengono i due tornei della gestione Prandelli, con 2 (2010) e 3 (2014) grandi esclusi.

Il titolare delle qualificazioni maggiormente colpito dalle esclusioni (3) è il terzino destro, seguito a ruota dalla punta decentrata sempre a destra (2). Nel 3-5-2 di Conte, il primo è identificato (“aggiustando” adeguatamente lo schema) in Darmian, mentre il secondo è Pellé.

I “ripescati”

Individuati i più probabili “blu” e “verdi” fra gli attuali “viola”, passo a vagliare chi fra i “rosa” può ancora ambire a divenire “celeste” e a non restare (in) “bianco”. La tabella che segue è analoga alla proposta supra per i “verdi”; intuitivamente, qui le posizioni soggette a vari “pari merito” sono in un numero maggiore, e sono sempre indicate dalle caselle sfumate, differenziate in base al peso assegnato, dove le azzurre valgono 1/3 di torneo, le celesti 2/3, le blu ½ e le viola ¼.


Sono rappresentati tutti i “celesti” finora occorsi, ma per il 2016 mi fermo ai primi 6, soglia che mi evita di avere troppi nomi in alternativa fra loro. Pur con tutte le cautele ampiamente ricordate, la 27ª posizione garantisce ugualmente la chiamata definitiva, avendola saltata (al lordo degli ex æquo) solo nel 2006, quand’era occupata da Cassano (che con Lippi…).




Tiriamo le somme

Giostrandomi con le varie indicazioni fornite nei precedenti paragrafi, a loro volte ricavate dall’analisi storica delle convocazioni azzurre del XXI secolo, elidendo e compensando quelle di segno opposto, è ora giunto il momento della divisione definitiva dei 48 giocatori usati da Conte nelle 4 categorie di “blu” e “celesti”, “sicuri” di andare in Francia, e di “verdi” e “bianchi”, “certi” di restare a casa, più o meno a sorpresa.


Tirando le somme, in 18 si sono aggiudicati il biglietto per la fase finale di Euro 2016, con un ultimo ballottaggio fra Chiellini e Ranocchia, suddivisi in 3 portieri, 5 difensori, 8 centrocampisti e 3 attaccanti. Mancano all’appello ancora 4 nomi, gli “aranci”, per i quali è impossibile fare qualsiasi tipo di previsioni sulla loro identità, avendo come unica caratteristica comune l’essere assenti dal quadro sinottico delle qualificazioni (in poche parole, vi rientrano tutti i calciatori italiani diversi dai 48 della tabella qui sopra), mentre si può già immaginare che saranno 2 difensori e 2 attaccanti, essendo gli altri due reparti già “completi” e contando poi sulla duttilità di Candreva.




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