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Conclusasi il 26 luglio la
Gold Cup 2015 è finalmente giunto il momento di illustrarvi la classifica di
tutti i tempi della massima competizione della Concacaf a cura di Antonio
Bomba.
La Concacaf, ricordiamolo,
comprende Nord America, Centro America e Caraibi.
La classifica è comprensiva
della Gold Cup, torneo nato nel 1991 e stabilizzatosi nel corso degli anni su
base biennale e sulla sua antesignana, la Concacaf Championship, ideata nel
1965 e andata in pensione al termine dell’edizione 1989.
Come già fatto per i mondiali
e le Coppe di Africa ed Asia, il criterio utilizzato per stilare la classifica
sarà il seguente: valgono solo ed esclusivamente le partite giocate durante la
varie fasi finali delle quarantaquattro edizioni sin qui disputate. Poi abbiamo
assegnato: 7 punti a chi vince un
incontro durante i tempi regolamentari, 6 punti per chi vince ai supplementari,
5 punti per chi trionfa ai rigori, mentre il pareggio vale 4 punti per squadra.
E le perdenti? 1 punto viene assegnato a chi perde nel corso dei tempi
regolamentari, 2 punti a chi esce sconfitto dai supplementari e 3 punti a chi
perde ai rigori.
A quanto detto sopra va
considerata la differenza reti, positiva o negativa che sia, che una squadra
ottiene al termine di ogni partita. Verrà quindi aggiunto 1 punto decimale ai
punteggi riportati sopra e ne verrà tolto 1 per ogni goal di differenza reti,
di partita in partita.
Infine viene riconosciuto un
bonus di 8 punti per ogni partecipazione alla alla Concacaf Championshop e alla
Gold Cup, per ogni passaggio di turno e per la vittoria finale. Resta quindi
esclusa da questo bonus di 8 punti la vincitrice dell’eventuale finale per il
terzo e quarto posto non essendo una vittoria finale di torneo e tantomeno un
autentico passaggio di turno, bensì un turno di consolazione utile a stabilire
l’ultimo posto sul podio.
Proseguiamo coi soliti esempi
di fantasia adattati alla Concacaf, utili a far capire meglio i punteggi
applicati: Messico – Costa Rica 2-1. Il Messico riceve 2 punti ed il Costa Rica
1. Tuttavia i messicani si ritrovano 1 punto decimale in più per la differenza
reti mentre i costaricensi 1 in meno. Pertanto a fine partita il Messico avrà
totalizzato il punteggio di 7.1 ed il Costa Rica di 0.9. Panama – Stati Uniti
7-1 ai quarti. I primi totalizzano un punteggio di 7.6, i secondi di 0.4.
Inoltre i panamensi conquistano altri 8 punti per il passaggio del turno.
Da dire anche che nella colonna risultati abbiamo inserito tutte le volte che una nazionale ha totalizzato punti, giocando partecipando o passando al turno successivo e che abbiamo messo in grassetto le prime dodici nazioni, a sottolineare quale sarebbe la Gold Cup ideale dato il regolamento ed il numero di partecipanti attuali alla fase finale.E al primo posto non potevamo che trovare la nazione che più di tutte ha fatto del calcio il proprio sport nazionale in questa fetta di mondo.
Il Messico domina con ampio distacco sulla seconda, frutto di ben 10
titoli conquistati, l’ultimo proprio qualche settimana fa, e altre due finali
perse.
A ben 167.9 punti di distacco
troviamo gli Stati Uniti. Un
risultato quasi a sorpresa visto che questo secondo posto è frutto esclusivo
dei progressi che il calcio americano ha fatto negli ultimi venti anni, visto
che prima le apparizioni degli americani alle fasi finali della massima
competizione Concacaf per nazioni erano sparute e prive di acuti tali da
giustificare la seconda posizione di sempre. Per loro cinque vittorie e
altrettanti secondi posti.
In terza piazza troviamo la
nazionale rivelazione dell’ultimo mondiale, vale a dire il Costa Rica, anche lei ben distaccata dagli Stati Uniti. Per loro
ben tre titoli, due conquistati negli anni sessanta e l’ultimo nel 1989. Dalla
nascita della Gold Cup per loro una sola finale, quella persa nel 2002. Per
loro si può parlare, in piccolo sia chiaro, di effetto Brasile. Una nazionale
cioè molto più a suo agio ai mondiali che non nella propria confederazione.
L’Honduras, in Italia conosciuta e rappresentata per anni
dall’attaccante David Suazo, è al momento al quarto posto. Gli honduregni han
vinto la Championship del 1981 perdendo poi le finali del 1985 e del 1991. Una
nazionale tuttavia costantemente in semifinale se si pensa che dagli anni 2000
han concluso ad un turno dal termine della competizione ben quattro edizioni.
La costante presenza nel
torneo, prima ancora che i risultati raggiunti, fruttano al Canada il quinto posto. Per loro due
vittorie nella Gold Cup, una nel 1985 e un’altra nel 2000.
Dietro, e ad occhio avrebbero
forse meritato di essere davanti ai canadesi, troviamo il Guatemala, tra le migliori nazionali in assoluto della zona nord e
centro americana negli anni sessanta.
El Salvador
precede così Trinidad & Tobago,
mentre chiudono la top 10 Panama,
che vista la progressione di risultati incamerata dal 2000 ad oggi è destinata
a salire e di tanto la classifica, ed Haiti,
vincitrice nel 1973 e la cui scuola calcistica appare un po’ in calo. Probabile
quindi che a breve la Jamaica,
undicesima, riesca a passarla. Più difficile possa riuscirci Cuba che da dodicesima chiude il gruppo
delle nazionali destinate ad essere inserite all’interno della Gold Cup delle
Gold Cup.
Come visto nella Conmebol la
volta scorsa, anche la Concacaf negli ultimi venti anni è spesso ricorsa al
prestito di nazionali prese da altre confederazioni per arricchire la propria
competizione e renderla più credibile, interessante e vendibile agli occhi
delle TV e dei tifosi di calcio sparsi nel resto del mondo.
E così il Brasile con solamente tre
partecipazioni è tredicesima. Va però detto che ben due volte è arrivata sino
alla finale per poi perderla.
Poco peggio ha fatto la Colombia, quattordicesima mentre la Corea del Sud, diciottesima, si è
contraddistinta per il quarto posto del 2002. Bene anche il Perù, fermatosi nel 2000 in semifinale,
decente il Sud Africa, decisamente
insufficiente invece la prestazione dell’Ecuador,
uscito ai gironi nell’unica partecipazione.
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