sabato 13 dicembre 2014

ALTRI ELEMENTI - NUOTO: STATISTICHE POST MONDIALI IN VASCA CORTA 2014

Il bilancio finale dei Mondiali di Nuoto in Vasca Corta di Doha a cura di Luca Soligo.



La dodicesima edizione dei Campionati Mondiali di nuoto in vasca corta si è conclusa, mandando agli archivi una 5 giorni di nuoto mai così spettacolare e ricca di spunti interessanti. Quella di Doha è stata indubbiamente una rassegna di altissimo valore tecnico: lo dimostrano i 23 record del mondo battuti (9 dei quali in staffetta), segnale che il mondo del nuoto sta iniziando a passare oltre l’era dei costumoni gommati e guardare al futuro, sia tecnicamente che dal punto di vista delle metodologie d’allenamento. È palese infatti che, a differenza di un tempo, atleti che gareggiano molto (Hosszu e Le Clos, ad esempio) sviluppino un’attitudine alla gara molto più disinvolta, che li aiuta ad essere molto vincenti nelle grandi occasioni oltre che veri e propri professionisti del nuoto (anche nell’accezione economica del termine).



Ma torniamo ad analizzare la rassegna iridata 2014 dando come sempre uno sguardo ai numeri che i mondiali in vasca corta ci hanno regalato.

Il Medagliere Classico

Ci eravamo lasciati con gli Stati Uniti dominatori del medagliere storico dei mondiali in vasca corta. Prima di vedere come cambia la classifica all-time, diamo uno sguardo al medagliere di Doha 2014.


 La graduatoria 2014 è dominata dal sorprendente Brasile, che ha trovato nei capitani Cesar Cielo e Felipe Franca Da Silva e nella sorprendente Etiene Medeiros i primi segnali di risveglio nel cammino che porta a Rio 2016. Grandi delusi dell’edizione gli Stati Uniti (17 medaglie ma solo 2 ori) mentre l’Italia porta a casa 6 medaglie, secondo bottino di sempre per la nazionale azzurra. 



Ma vediamo se, dopo un mondiale decisamente fallimentare, i nordamericani sono ancora in testa alla classifica all time.


Solo due ori da aggiungere per la rappresentativa a stelle e strisce, ma il divario dal resto del mondo resta ancora incolmabile. Gli Stati Uniti si sono presentati a Doha con una squadra priva di moltissimi elementi fondamentali e con i big (Ryan Lochte su tutti) totalmente fuori forma, deludendo così su quasi tutti i fronti. Altrettanto male però sono andate Australia (1 oro) e Cina (0 ori) facendo sì che il divario generale sia paradossalmente aumentato.




Il salto in avanti maggiore l’ha fatto il Brasile, vera nazione dominatrice quest’anno, che con 19 ori totali passa dalla decima alla quinta piazza. Entra nella top ten anche il Sud Africa, forte dei 4 titoli del grande Chad Le Clos, scalzando l’Argentina assente in questa edizione. Per l’Italia un piccolo passo avanti rispetto alla ventunesima posizione pre-Doha, ma la sensazione è che in vasca corta ci manchi ancora qualcosa per competere con le grandi nazioni del nuoto, soprattutto a livello mondiale.

Il Campione dei Campioni

Innanzitutto, come si calcola il Campione dei Campioni?


Vediamo quindi la lista dei campioni di Doha ed i relativi punteggi.


Spesso il Campione dei Campioni non è il personaggio principe dell’evento. A Doha la FINA ha giustamente premiato Katinka Hosszu (4 titoli, 4 record del mondo) e Chad Le Clos (4 titoli, 1 record del mondo) come migliori nuotatori della manifestazione, in quanto decisamente superiori per solidità e classe tra le corsie (oltre che per i titoli vinti).

Ma i numeri ci dicono che la prestazione migliore dell’intero campionato mondiale appartiene a Florent Manaudou: il gigante francese, già vincitore dei 50 stile con un’impressionante dimostrazione di potenza (ed altrettanto impressionante riscontro cronometrico), ha deciso di cimentarsi anche nei 50 dorso. Risultato: la concorrenza è stata asfaltata, annegata sotto le onde delle bracciate del fratello di Laure, che ha inoltre abbassato di 39 centesimi il precedente limite mondiale (101,76 punti).



Tra le donne il premio va a Mireia Belmonte Garcia, impressionante soprattutto nella prima giornata di gare, durante la quale ha vinto con record del mondo sia i 200 farfalla che i 400 misti. In entrambe le occasioni la spagnola ha annichilito nientemeno che Katinka Hosszu e nei 200 farfalla ha addirittura abbattuto (prima di sempre) la barriera dei 2 minuti, totalizzando quasi 101 punti nel nostro score.

La classifica delle staffette

La vera novità tecnica del mondiale è stata la presenza nel programma gare di 12 staffette, ovvero tutte quelle esistenti. Chi ne ha tratto vantaggio è di sicuro lo spettacolo in acqua, che ha almeno bilanciato quanto non visto tra il pubblico degli spalti della fredda (non climaticamente parlando) Doha.

Le indicazioni tecniche che possiamo ricavare da questa novità sono relative all’impegno che ogni nazione ha riservato al programma delle staffette. È chiaro che le nazioni con le rappresentative numericamente più importanti hanno potuto dare peso ad ogni singola staffetta, mentre altre nazioni hanno dovuto scegliere accuratamente l’evento sul quale concentrarsi.

Diamo uno sguardo al medagliere per nazioni del Campionato Mondiale 2014 riservato alle sole staffette.


Come vediamo il Brasile (che domina anche il medagliere generale di questa edizione) ha puntato molto sulla squadra, ed ha fatto bene: il bottino di tre ori ed un bronzo gli permette di vincere questa graduatoria, davanti all’ottima Olanda (3 ori). Gli Stati Uniti confermano qui il ruolo di grande delusa: da una squadra così numericamente potente ci si aspetta una presenza massiccia, che infatti c’è stata (9 medaglie). La qualità non è però andata di pari passo ed i titoli sono stati solo due. Incredibile è stato, nell’ultima giornata di gare, il crollo subito nella 4x100 mista maschile: gli Stati Uniti non perdevano questa gara dal 2006 (Australia), quest’anno è toccato al Brasile primeggiare. L’Italia si difende benissimo: la scelta federale di portare una squadra allargata (31 atleti) proprio per partecipare a tutte le staffette ha pagato ed il risultato sono quattro medaglie, alcune delle quali (l’argento della 4x200 maschile su tutte) molto pesanti.

Diamo anche uno sguardo al medagliere staffette diviso per sesso (maschi, femmine e misto), cercando di trarne uno spunto interessante.


Cosa aggiunge questa graduatoria a quanto già osservato in precedenza? Le uniche nazioni presenti nel medagliere staffette maschile, femminile e misto sono gli Stati Uniti e l’Italia!



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