mercoledì 15 ottobre 2014

LA STORIA (UFFICIALE E NON) DEL RANKING UEFA PER NAZIONALI: GLI ANNI '80

Quinto appuntamento con la storia del ranking Uefa per nazionali a cura di Rado Il Figo (per le puntate precedenti: 
http://mds78.blogspot.com/search/label/Storia%20Ranking%20Uefa%20per%20Nazionali).


ITALIA 1980

1° metodo

Cambio di formula nel torneo UEFA, trasformato letteralmente in un Mondiale a metà; vuoi per il numero di partecipanti alla (vera e propria ormai) fase finale (8 contro16) vuoi perché questa ricalca esattamente la Coppa FIFA dalla seconda fase a gruppi in poi. Tuttavia, ai fini del 1° metodo, le uniche conseguenze sono dei gironi eliminatori ridotti da 8 a 7 e non più seguiti dai quarti da stralciare, mentre l’ospitante alla fase finale vi accede ora direttamente, facendole così “saltare” un torneo.









































Che sia questo il primo ranking ufficiale europeo? Non ne ho la certezza, però l’esito del sorteggio dei 2 gironi finali di Euro 1980 combacia perfettamente con la compilazione di 3 fasce di merito da 2 squadre, da questo ricavate, ad affiancare Italia e Cecoslovacchia teste di serie d’ufficio.

Un solo cambio nel podio: la Polonia perde la testa e scende al 5° posto, passando la corona all’Inghilterra ex terza, mentre l’Olanda si conferma (eterna) seconda. Le due finaliste hanno vita grama, a conferma che ranking e campo non si sposano bene: la Germania Ovest acciuffa per un pelo il gradino più basso del podio, ai danni dell’Italia a causa di 2 reti subite in più dagli Azzurri nel cammino verso l’Argentina, mentre il Belgio è appena 11°. A ulteriore conferma “nel verso contrario” del concetto appena espresso, l’Inghilterra prima del ranking non si qualificò nemmeno per l’Argentina (seppur solo per differenza reti) e in Italia raccoglie la miseria di un punto, arrestandosi al girone così come l’Olanda.

Il 9 monopolizza gli estremi nelle differenze: in positivo per la Francia decima, prodromo del bello che arriverà nei prossimi tre tornei; in negativo per il Galles rientrante nei ranghi del 24° posto.

2° metodo

Il nuovo format divide l’Europeo con certezza in due fasi, per cui si può cominciare a distribuire i bonus alle sole nazionali che partecipano alla fase finale e/o agli spareggi eliminatori. Tuttavia è ancora necessario adattarli: nella fase finale, i gironi incorporano tutto quanto precede le finali, per cui i 73.000 punti complessivi previsti sono distribuiti nelle 3 gare da giocare, che ne valgono pertanto 24.250 l’una, importo approssimato e mantenuto essendo comunque inferiore ai 38.000 elargiti per la finale per il 1° posto.

Ai fini del 2° correttivo (da qui in avanti da applicare anche nel torneo continentale), l’Italia riutilizza i risultati che le consentirono la trasferta argentina.









































Prima classifica “completa”, dove tutte e 32 le nazionali presenti sono valutate per 3 tornei, senza ricorsi al 1° correttivo. Scambio di posizioni in cima, con l’Olanda a fare incetta di argenti e la Germania Ovest a rioccupare la prima piazza, ritorno legittimato dalla vittoria sul campo e dal miglior coefficiente di ciclo. I tedeschi, già che ci sono, inanellano “primati da primato”: ripercorrono la medesima striscia (e con uguale cadenza) dell’URSS 1960-68 con 4 primi e 1 secondo posto, superando però i sovietici nel maggior numero assoluto di volte in vetta (5 contro 4). L’Italia compie un altro passettino in avanti, installandosi sul podio al terzo posto, mentre il Belgio finalista, nonostante il +7, non va oltre l’11°.

L’anonima Svezia del periodo diventa ancora più anonima calando di 10 posizioni alla 21ª. Anonimato da cui cercano di uscire, col loro +8, la Grecia 16ª, a capitalizzare la prima fase finale della sua storia, e la Francia 12ª, in rodaggio verso lo splendore in avvicinamento.

Differenze


I due metodi consegnano le medesime nazionali ai primi 4 posti, con la sola Olanda a “replicare” il secondo da una parte e dall’altra (evidentemente è destino!): e così la Germania Ovest è 1ª o 3ª, l’Inghilterra 1ª o 4ª e l’Italia 3ªo 4ª.

SPAGNA 1982

1° metodo










































Senz’ombra di dubbio, è il 1° ranking UEFA “completo” ufficiale della storia (al limite, preceduto, come visto, da quello “limitato” alle 8 finaliste di Euro1980), usato per il sorteggio delle eliminatorie della successiva edizione del torneo continentale.

Nella prima classifica stilata con tutti i crismi dell’autorità della confederazione europea, la Germania Ovest balza al comando, spodestando l’Inghilterra scesa fino al 6° posto, a riassaporare la brezza dalla vetta cui mancava dal 1966. Particolare curioso: anche nella circostanza il ranking la consolò di una finale mondiale persa, contro l’Inghilterra all’epoca e l’Italia oggi. La segue la Polonia, anch’essa un gradino più su rispetto al piazzamento in terra spagnola; chiude il podio, a sorpresa, la Iugoslavia grazie al più consistente avanzamento (+12). In effetti, gli slavi manco si qualificarono all’Europeo italiano e nel mundial per antonomasia (almeno da noi) sono estromessi al primo girone dai padroni di casa, ma, a dire il vero, il terzo posto arriva grazie ai discriminanti che dirimono 4 pari merito. Se la media punti più recente sbroglia i nodi in testa (Iugoslavia terza) e in coda (Inghilterra sesta), bisogna ricorrere alla più prossima differenza reti per staccare Spagna e Italia, quest’ultima campione del Mondo ma penalizzata dall’aver saltato da ospitante le eliminatorie europee e di aver superato quelle mondiali da seconda; qui le Furie Rosse prevalgono nonostante abbiano giocato due gare in meno rispetto agli Azzurri.

Detto della Iugoslavia canguro, che prevale sull’URSS undicesima in rapida ascesa (+10), il gambero è la Turchia ventottesima a -11; rientrano in classifica Israele e Albania ma non vanno oltre il 26° posto della prima.

2° metodo

L’allargamento della fase finale a 24 squadre non genera grandi adattamenti nella distribuzione dei bonus, complice la formula, la cui seconda fase a gironi può essere letta come dei “quarti a due gare”, valutate così 9.000 punti ciascuna, esattamente come quelle della prima. Ai fini del 2° correttivo, la Spagna ricicla i risultati che le consentirono la presenza all’Europeo italiano.











































Se Germania Ovest, Italia e Polonia (in ordine alfabetico) sono le prime tre nazionali al Mondo, dovranno pur esserlo anche in Europa, e il ranking lo conferma, ambiente in cui i tedeschi riescono a sopravanzare gli Azzurri, in termini sia di posizione sia di coefficiente di ciclo (e qui gli italiani sono superati pure dai polacchi). Per la Germania Ovest il primo posto sta diventando una piacevole abitudine, per l’Italia il secondo la prosecuzione della “politica dei piccoli passi” (secondo +1 consecutivo), per la Polonia il terzo la conferma del suo primato storico, anche se, per il momento, rappresenta pure l’ultima volta che la si vedrà così in alto.
L’URSS 14ª guadagna sei posizioni mentre la Turchia 26ª ne perde sette; figura ancora più grama per le rientranti Israele e Albania, incapaci di far meglio del 28° posto della prima.

Differenze


Nonostante la finale di Madrid dica il contrario, i numeri consacrano la Germania Ovest miglior nazionale europea, primatista in entrambi i metodi, appena la quarta “doppietta” della storia (ma la seconda per i tedeschi). Unica altra presenza costante nei podi è la Polonia (2ª o 3ª); per il resto, l’Italia svaria dal ° al 5° posto e la Iugoslavia dal 3° all’11° (!).

FRANCIA 1984

1° metodo











































È un podio che lascia l’amaro in bocca, anche sapendo come valgano esclusivamente i risultati dei gironi eliminatori: la Germania Ovest si conferma in testa (è appena la terza volta ad accadere nella storia ma la seconda per i tedeschi) senza fare nulla di eccezionale in Francia (non centra le semifinali), potendo contare sul ciclonico 8 su 8 delle qualificazioni per la Spagna. Da damigella d’onore vi è l’URSS, salita di 9 posizioni, risultati che lasciano perplessi ricordando come i sovietici manco si sono qualificati a Euro 1984; almeno la Spagna terza ha perso la finale continentale. Il trionfale europeo casalingo, condito da sole vittorie, frutta alla Francia un misero avanzamento di una posizione a uno scialbo 11° posto, penalizzata dal doversi appoggiare esclusivamente alle eliminatorie del precedente Mondiale, superate da seconda e per differenza reti sull’Irlanda.

Le tante differenze a doppia cifra testimoniano un pesante giro di volta: l’Italia passa da campione del Mondo a 21ª del ranking. Vi partiva da quinta, però il -16 risultante è pur sempre il tonfo più clamoroso; poco meglio combinano la Polonia a -14 (da seconda a sedicesima) e la Germania Est a -12 (da 13ª a 25ª). Dal lato positivo, detto dell’URSS, ancora di più fanno la Romania nona (+10) e la Danimarca settima (+17), a incassare un sostanzioso dividendo per la sorprendente partecipazione agli Europei (culminata nella semifinale per la seconda).

2° metodo

Nella fase finale s’introducono le semifinali dopo i gironi, abolendo la gara per il terzo posto. Pertanto i punti di bonus da suddividere nelle 3 gare iniziali sono ora 45.000, e il valore di ciascuna scende così da 23.250 a 15.000. Per il secondo correttivo, la Francia riutilizza i risultati delle eliminatorie mondiali spagnole.











































Vittoria brillante sul campo e miglior coefficiente di ciclo non sono sufficienti alla Francia per spodestare la Germania Ovest dalla vetta della classifica, pur facendole guadagnare 7 posizioni. Anche la Spagna capitalizza il buon esito di Euro 1984, salendo dal sesto al terzo posto: per transalpini e iberici si tratta di un ritorno nel podio dopo un’assenza di, rispettivamente, 24 e 20 anni!

Il disastroso esito delle eliminatorie europee fa perdere all’Italia 6 posizioni, rimanendo comunque nella Top 8; lievemente peggio va alla Polonia, da terza a decima.

La doppia cifra qui si vede solo agli estremi delle differenze, con Danimarca e Scozia che quasi si scambiano i ruoli: la prima passa da 24ª a 14ª, la seconda da 13ª a 23ª, per entrambe uno scarto di 10 posizioni.

Cipro, 33° (penultimo), merita una citazione per il coefficiente di 10.000 punti esatti: ciò significa che quanto raccolto dai 3 pareggi e dalle 10 reti segnate nelle 22 partite giocate, è stato letteramente annullato dalle 69 reti subite!

Differenze


Se prima (Germania Ovest) e terza (Spagna) non si toccano, si può opinare su chi sia la seconda nazionale europea fra URSS e Francia: questo è il responso dei ranking. I tedeschi centrano così la terza “doppietta” della loro storia, la quinta in assoluto e la prima consecutiva. Quanto ai due diversi argenti, è da preferire l’URSS che, cambiando metodo, scivola settima oppure la Francia che cala all’11° posto ma è campione d’Europa in carica?
E quale giudizio dare all’Italia? È una nazionale pur sempre di prima fascia per quanto in ribasso, come suggerisce l’8° posto del 2° metodo, oppure una di terza, ma più vicina alla quarta che non alla seconda, dal responso del 1° metodo (21ª piazza)?

MESSICO 1986

1° metodo

Le seconde dei 3 gironi eliminatori da quattro squadre sono costrette a spareggiare, fra loro (Belgio e Paesi Bassi) ovvero contro la migliore d’Oceania (Scozia), tutte sfide stralciate dal ranking.










































Ci si è fatto il callo ai responsi a sorpresa ma forse qui si esagera: pur con lla minor media punti della storia (1,500, da… perfetta media inglese) e giocando coi discriminanti, capeggia l’Inghilterra, guadagnando di passaggio sette posizioni. E dire che i britannici non si qualificarono neppure a Francia 1984, cosa che rende ancor più ostico da digerire un 1° posto basato sui risultati dei gironi eliminatori. Immediatamente dietro, seguono Danimarca (+5) e Spagna (confermatasi terza), superate dall’Inghilterra per la media punti conseguita per recarsi in Messico, dove nessuna delle tre ha saputo andare oltre i quarti (anzi, i danesi sono stati estromessi dagli iberici agli ottavi). La Germania Ovest, finalista perdente contro l’Argentina, si deve accontentare del 4° posto; la Francia di bronzo e campione continentale in carica è appena ottava, non potendo contare sui risultati delle fasi finali, sopravanzata pure dal Belgio, settimo nel ranking e quarto al Mondiale. L’Italia, valutata sui soli disastrosi risultati della mancata qualificazione a Euro1984, perde altre 6 posizioni e si piazza 27ª.

Il ritorno del Portogallo nelle fasi finali (due consecutive, dopo aver atteso una replica dal 1966), lo fa salire di 9 posizioni al 5° posto, nell’avanzamento più marcato; viceceversa, alla Iugoslavia la mancata qualificazione al Mondiale e la mediocre conseguita per l’Europeo fanno perdere 13 posizioni retrocedendola in 17ª.

2° metodo

Gli spareggi eliminatori sopra ricordati fanno guadagnare a Belgio, Olanda e Scozia 12.000 punti di bonus a testa; per il 2° correttivo, l’Italia (ahi!ahi!) deve riutilizzare i catastrofici esiti della fallita qualificazione a Euro 1984.

La fase finale cambia formula ricalcando la struttura dell’attuale, pur con 8 squadre in meno: si possono, pertanto, cominciare da qui in poi ad attribuire i bonus come illustrato nella presentazione cui rimando.











































Podio confermato ma solo la Spagna terza resta ancorata alla propria posizione: il 2° metodo rende giustizia ai risultati della Francia nei tre tornei, per un meritato scambio al vertice con la Germania Ovest, la quale conferma (per la terza volta in assoluto nella storia, la seconda dov’è direttamente coinvolta) che 3 primi posti consecutivi sono (al momento) limite invalicabile. E dire che, nei due confronti diretti del periodo considerato, i tedeschi hanno sempre prevalso sui francesi, e si trattava in entrambi i casi della semifinale mondiale! Nel coefficiente di ciclo primeggia ancora la Francia, per la miseria di 100 punti sulla Germania.
Ai piedi del podio si colloca la Danimarca, marcando il +10 del miglior avanzamento; da contraltare l’Italia, pur sempre una nazionale che ha vinto uno dei 3 tornei compresi nel ranking, sfavorita dal dover conteggiare due volte le partite di qualificazione all’ultimo Europeo, precipitata al 23° posto con una perdita secca di 15 posizioni.
Curiosa, poi, la situazione d’Israele: rientrato in classifica per Spagna 1982, si era piazzato 28°; nei due successivi aggiornamenti, sempre e solo contando su quei risultati… è riuscito a salire di una posizione, letteralmente senza fare più nulla!

Differenze


Il… terzo è incomodo, ma positivamente, poiché la Spagna di bronzo è l’unica a confermarsi (in tutti i sensi) nei due podi. Per il resto, evviva la varietà! L’Inghilterra è 1ª o 5ª, la Danimarca 2ª o 4ª, come la Germania Ovest, e la Francia passa dalla corona europea all’8° posto. 4 posizioni di scarto anche per l’Italia: ma essere 23ª o 27ª non fa purtroppo grande differenza…

GERMANIA OVEST 1988

1° metodo









































L’Inghilterra bissa il primo posto: risultato encomiabile, considerando come sia appena la quarta conferma nella storia e che mai si è andati oltre due primi posti consecutivi. Tuttavia l’esito delle sue 8 gare di fasi finali scomputate dal ranking, fa riflettere: 5 sconfitte a fronte di soli 2 successi (3-0 a Polonia e Paraguay). Francamente un po’ pochino per la presunta miglior nazionale del continente…

L’Italia si piazza seconda, sfruttando al massimo il poter/dover usare solo i risultati delle ultime eliminatorie europee (e comunque in terra tedesca è arrivata in semifinale), con un balzo da primato in avanti di 25 posti, 3 in più di quanti persi complessivamente dal 1984, a riconquistare un podio agognato da 14 anni.

Attesa minore per l’Olanda campione europea, assenti da 8 anni e ora terzi.

La Francia, regina continentale uscente, dimostra di aver concluso il suo secondo ciclo d’oro (in attesa del terzo), mai premiato in termini di ranking a dire il vero: ora è 21ª a -13, ma c’è chi ha fatto peggio, l’Irlanda del Nord 25ª a -15. L’avanzamento italiano è talmente da primato che al secondo posto c’è quello della Germania Est, un sostanzioso in termini assoluti +11, foriero di un dignitoso 8° posto.

2° metodo










































Si è trovata una regola nell’andamento nel ranking? Pare, infatti, che dopo 3 primi posti di fila, si debba scendere al 2° salvo recuperare subito dopo la vetta. Era già accaduto all’URSS fra il 1960 e il 1968, si era ripetuto per la Germania Ovest fra il 1972 e il 1980… e gli stessi tedeschi lo confermano in questa sede!

I primi posti teutonici iniziano a creare un po’ d’assuefazione, però: sono già 8 totali, 7 negli ultimi 9 aggiornamenti. E dire che la corrente affermazione non pare proprio sorretta da grandissimi risultati, contando un 2° posto mondiale e una semifinale nell’Europeo casalingo. Meno scalpore suscita la piazza d’onore dell’Olanda campione continentale, e col miglior coefficiente di ciclo, strappata per soli 16 punti alla Spagna (anch’essa a sorpresa confermatasi terza a fronte di una finale persa 4 anni prima), ma non bisogna dimenticare che gli olandesi avevano fallito la qualificazione ai due precedenti tornei. La Francia, spodestata dal trono europeo (sia del ranking, sia del torneo), si colloca settima.

L’Italia centra il maggior avanzamento, un +9 che la fa risalire fino al 14° posto, in attesa di posizioni più consone al blasone, mentre l’Irlanda del Nord si conferma in calo, ventitreesima a -11.

Differenze


L’Olanda dà lustro al titolo continentale come unica presenza comune ai due podi (secondi o terzi); uguale il destino di Inghilterra e Germania Ovest, regine in un metodo e quinte nell’altro, mentre la Spagna si mantiene nel limbo di una posizione, terza o quarta. Come fresca tradizione, spassose le incertezze sull’Italia: squadra di altissimo profilo, seconda alla sola Inghilterra, o nazionale di bassa seconda fascia?

Appuntamento a mercoledì prossimo con la sesta puntata del ranking Uefa per nazionali, dedicata agli anni ’90.


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